Oggi io e mio marito siamo partiti per il mare. Sono passati solo pochi giorni dal ritiro degli esami del sangue e dal primo “allarme”; dovrò aspettare ancora un po’ di tempo per la visita al Policlinico e la conferma della diagnosi ma tutte queste novità mi hanno destabilizzata non poco.
Sono molto confusa e distratta, non faccio altro che pensare al “dopo” e forse l’unica soluzione è cambiare aria per qualche tempo. Abbiamo la fortuna di essere entrambi freelance e di poter organizzarci per lavorare a distanza: ne approfittiamo per partire qualche giorno, direzione Romagna!
Approfondimento: gli aspetti psicologici della diagnosi di celiachia
“L’evento diagnostico può rappresentare un esempio significativo di “crisi”, cioè di momento che separa una maniera di essere da un’altra differente. Forse per alcune persone si tratta di una “perdita” che necessita di tempo e pazienza per essere elaborata.
La celiachia è una malattia, la cui cura dipende non dall’assunzione di un farmaco, come avviene di norma, ma dalla non assunzione di glutine, una sostanza presente in una grande varietà di cibi e tossica per il celiaco anche per contaminazione.
Introdurre nella vita del celiaco adulto o adolescente un cambiamento alimentare, non risulta essere di semplice accettazione. Il comportamento alimentare si costituisce come fenomeno psicologico e culturale con forme articolate e complesse, che travalicano largamente gli schemi di risposta al bisogno biologico del cibo. Infatti, sin dall’antichità il cibo è stato investito di significati simbolici e di potere. Il cibo, inteso come trasformazione culturale di ciò che alimenta il nostro corpo, rappresenta nella storia della nostra cultura, uno dei momenti centrali della ritualità collettiva. Premesso ciò, un “cambiamento alimentare” nella vita di un individuo, può risultare di difficile accettazione e in alcuni casi addirittura drammatico. Il cambiamento alimentare comporta, almeno inizialmente un disequilibrio mente-corpo, che si riverbera in tutte le sfere della vita. Nascono soprattutto difficoltà della gestione della vita quotidiana, sia in casa che fuori, con conseguente riduzione della vita sociale. I celiaci possono attraversare momenti di “apatia”, di ridotta reattività che influenzano molto la vita relazionale.”
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