Ho deciso: mi rivolgerò al Policlinico di Milano. Con in mano tessera sanitaria e impegnativa del medico di base per prima visita gastroenterologica (sospetto celiachia) chiamo il call center per la prenotazione della visita.
La sorprendente risposta è: per una visita (attraverso Sistema Sanitario Nazionale) al Policlinico presso il reparto specializzato in celiachia i tempi di attesa sono di 225 giorni. Per la celiachia non viene accettata nessuna tipologia di priorità quindi l’unica è aspettare, tentare in un altro ospedale o fissare una visita privata.
Alla fine opto per la visita privata, voglio abbreviare i tempi e, se davvero si tratterà di celiachia e sarà “per tutta la vita” preferisco entrare subito nell’iter di diagnosi+follow up.
Al Policlinico ci sono persone in cura addirittura da trent’anni e pensare di essere inserita in un percorso di cura e prevenzione mi rassicura molto. Fisso la visita privata per il 14 giugno.
Approfondimento: il follow up
Dal 2017 la celiachia è diventata per il Sistema Sanitario Nazionale malattia cronica mentre non rientra più nei parametri della malattia rara.
In ogni caso, una volta diagnosticata, rimane garantito l’iter di follow up gratuito, ossia l’insieme di esami che il paziente celiaco dovrà effettuare per tenere monitorata la propria condizione fisica.
Tempi ed indagini del follow up:
Un controllo entro 6-12 mesi dalla diagnosi e successivamente, ogni 1-2 anni (salvo complicanze) è sufficiente per verificare la compliance alla dieta senza glutine (DSG), verificare la comparsa di malattie auto-immuni e/o alterazioni metaboliche (che possono comparire anche in soggetti celiaci trattati) e soprattutto, diagnosticare precocemente la comparsa di complicanze. Ad ogni controllo, il soggetto celiaco dovrebbe essere sottoposto a: visita medica, valutazione dietetica, controllo dell’emocromo, dosaggio anticorpi serici anti-transglutaminasi di classe IgA (o IgG se vi è deficit delle IgA) e TSH. Altri esami strumentali e specialistici vanno effettuati se la valutazione clinica lo consiglia. Nell’adulto, la densitometria ossea andrebbe eseguita di routine una volta almeno, dopo 18 mesi di dieta senza glutine e ripetuta periodicamente su indicazione del curante, solo se patologica o vi sono indicazioni cliniche.
Da: “Documento di supporto scientifico al protocollo per la diagnosi e il follow-up della celiachia” Ministero della Salute, luglio 2015
Be First to Comment