Oggi è un giorno importante: è il giorno della visita al “Centro di riferimento per la prevenzione e la diagnosi della malattia celiaca” del Policlinico di Milano, porterò tutti gli esami e avrò -spero- finalmente una risposta chiara e definitiva.
La visita è privata e il dottore si dimostra piuttosto paziente. Io la prendo un po’ alla lontana e racconto forse con fin troppi dettagli tutte le mie vicissitudini degli ultimi anni.
Lascio gli esami del sangue per ultimi e dall’espressione del dottore quando vede i valori delle anti transglutaminasi capisco immediatamente che forse avrei dovuto iniziare proprio da quelli. Tutti gli altri sintomi sono ben poca cosa alla luce di valori di anticorpi così elevati e fuori scala.
Senza troppi giri di parole il dottore mi spiega che questi valori sono già di per se una prova inconfutabile di celiachia e che l’unica cosa da fare ora è la biopsia (esofagogastroduodenoscopia con biopsia) per avere la conferma definitiva, entrare nel protocollo di follow up e ottenere le relative esenzioni da parte del Sistema Sanitario Nazionale.
Fino alla biopsia dovrò mantenere il glutine nella mia dieta pur iniziando a ridurlo.
Sono fortunata perché il dottore è specializzato in tecniche di endoscopia digestiva diagnostica e sarà lui stesso a praticare l’esame, anzi, vista la situazione, dovrei riuscire a farlo in tempi rapidi per ottenere il referto ufficiale e iniziare a eliminare definitivamente il glutine il prima possibile.
Nel frattempo il consiglio del DottorGlù è: mangi le sue ultime pizze…
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