Questa mattina mi sono regalata una lunga pedalata tra i capanni della valle complice l’aria fresca delle prime ore del giorno.
In giro nessuno, c’è un gran silenzio.
Ne approfitto e chiamo mia mamma. Non le ho ancora spiegato nulla.
Vorrei essere lì con te…
Poi ci troviamo a discutere l’anamnesi familiare. Apparentemente sono la “prima celiaca” della famiglia. Nessun caso conclamato. Certo, a ben pensare vengono in mente alcuni lontani parenti molto magri, chi lamentava malesseri sconosciuti o momenti di stanchezza…
Ma pensa, forse esisteva anche così tanto tempo fa?
Approfondimento: celiachia e familiarità
Una maggiore prevalenza di celiachia si osserva in alcune situazioni (gruppi a rischio), che rappresentano pertanto una chiara indicazione alla indagine sierologica: una delle situazioni più frequenti è la familiarità.
La frequenza di malattia celiaca tra i familiari del celiaco è di circa il 10%; pertanto una volta diagnosticata la malattia celiaca il dottore consiglia a tutti i familiari di I grado (genitori, fratelli, sorelle) del malato l’indagine sierologica che consiste in un semplice prelievo di sangue. Attualmente l’esame del sangue non è rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale ma conviene in ogni caso sottoporsi all’indagine. Circa il 30% dei casi di celiachia sono asintomatici pertanto anche i parenti privi di sintomi evidenti potrebbero essere celiaci.
(foto: livingravenna.blogspot.it)
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